Premio Caligari 2018: le recensioni

18 dicembre 2018
Sono stati decretati i vincitori del contest lanciato dal Premio Caligari per la migliore recensione scritte dai giurati popolari per i film in concorso. Scopri i vincitori

Molti dei giurati popolari che hanno votato il Premio Caligari 2018  per il miglior film italiano di genere, hanno accettato il nostro invito a scrivere una breve recensione/motivazione della loro preferenza. Come da regolamento 6  di loro sono stati scelti per l’originalità e la concisione della loro opinione, riceveranno una tessera-omaggio per il Palazzo del Cinema Anteo di Milano. Le recensioni che meritano attenzione sono in realtà più numerose, ma abbiamo dovuto non prendere in considerazione quelle evidentemente troppo lunghe e articolate, pure di qualità.

Tra le molte recensioni pervenute - comprese alcune molto belle ma davvero troppo lunghe rispetto al bando proposto - abbiamo scelto un campione di 10 finalisti che hanno colto in pieno il senso e il valore dei film proposti. Complimenti a (in ordine alfabetico): Veronica Croce, Elia De Gennaro, Tommaso Freni, Paolo Giordano, Silvia Köhler, Francesca Mantero, Michele Montagna, Margherita Montali, Elena Tartaglia, Luigi Vacchelli.

Pubblichiamo invece i sei commenti che sono stati scelti da Gianni Canova (IULM) e Giorgio Gosetti (Noir in Festival) felicitandoci con i fortunati vincitori (in ordine alfabetico).

  • Veronica Croce
    SULLA MIA PELLE:

    Diretto e claustrofobico, Sulla mia Pelle arriva dritto al bocca dello stomaco e come un pasto
    non digerito rimane ll dentro come un peso. Un film che mostra, non giudica, non divide ii
    mondo in buoni e cattivi, e neppure prende posizione. Una pellicola che ci ricorda che ogni
    singolo uomo e vittima: de! sistema, degli altri, e soprattutto di se stesso.

  • Elia De Gennaro
    DOGMAN:

    Dogman si pone in un mondo geograficamente indefinito per raccontare una favola violenta. Distaccandosi
    dalla reale vicenda del Canara, Garrone propone una pura indagine sull'animo umano, che si puo rivelare
    contemporaneamente delicate e feroce, vittima e persecutore, umano e animale.
  • Silvia Kohler
    SULLA MIA PELLE:

    Sono pochi i film in cui titolo e indimenticabile così come tutto ii film. Colpisce
    emotivamente, visceralmente, commuove e strazia. A. Borghi diventa Stefano e vive
    profondamente e intimamente ii suo calvario, e noi con lui. Sulla mia pelle e sulla
    pelle di tutti noi.
  • Francesca Mantero
    LA TERRA DELL'ABBASTANZA:

    La terra dell'Abbastanza narra della facilita con la quale perdiamo noi stessi. L'uso magistrale di luci e colori, inquadrature
    essenziali e prive di artificiosita, mostrano come la via piu facile, ma umanamente e moralmente
    marcia, annebbi la ragione e porti alla perdita dei valori dell'esistenza.
  • Margherita Montali 
    LA TERRA DELL'ABBASTANZA:

    Un gangster movie metropolitano che consacra la periferia a nuova frontiera cinematografica:
    un crogiolo di storie e personaggi, crudo realismo e magnetismo emotivo. Due protagonisti
    magnetici e borderline, simbolo di una generazione costretta a raccogliere i frammenti <lei propri
    sogni infranti.
  • Elena Tartaglia
    RESPIRI:

    Scissa, disturbata, confusa. Lavera protagonista di Respiri e la casa, una villa tanto misteriosa
    quanto esplicitamente analoga alla psiche del protagonista Francesco, dimora di dolore e
    ricordi traumatici, offuscata ormai irreparabilmente e per tanto pericolosa.

Il Premio Caligari 2018 La Terra dell’Abbastanza di Damiano e Fabio D’Innocenzo è stato assegnato dalla giuria popolare del Festival.