Spazi urbani e iperturismo

Responsabile: Marco Maggioli

Pratiche, politiche, conflittualità
Anno 2019

A partire dagli anni ’70 un numero crescente di città in Europa ha investito e pianificato risorse economiche nel settore turistico sfruttando la propria attrattività culturale, artistica e storica. Le strategie di rigenerazione urbana hanno favorito la privatizzazione degli spazi pubblici e l’aumento dei flussi di capitale creando processi di polarizzazione di risorse in aree urbane considerate strategiche penalizzando la ridistribuzione sociale sul resto del territorio. 

Il progetto intende sviluppare un approfondimento scientifico e critico sul tema delle città che si trovano sulla frontiera della iperturistificazione, in cui siano attive organizzazioni di cittadini che ne denuncino criticità e limiti.

Gli obiettivi specifici del progetto sono:

  1. Indagare la complessità del problema, degli interessi a volte divergenti tra i vari attori coinvolti. Il fine è avere una analisi che colga le complessità e che possa stimolare best practices in linea con le indicazioni di sviluppo sostenibile come specificato dalla agenda 2030 promossa dalle Nazioni Unite.
  2. Comprendere in che modo le piattaforme digitali influiscano sulle modalità di turistificazione dei luoghi poiché “la piattaforma sta alla città contemporanea come la fabbrica stava alla metropoli moderna: ne rappresenta la forma produttiva e ne interpreta i meccanismi di accumulazione, circolazione, consumo" (Parisi 2018, 141). 
  3. Evidenziare pratiche di riappropriazione e riterritorializzazione dello spazio pubblico urbano come luogo plurale, la produzione di spazio urbano in cui viene rivendicato il valore d’uso in una prospettiva di “geografia della responsabilità” (Rossi, Vanolo, 2012), e infine le proposte di città per i cittadini in contrasto con le politiche che ad oggi hanno favorito monocoltura turistica direttamente e indirettamente la trasformazione della  città in parco tematico.