Il marketing secondo Giuseppe Morici

19 febbraio 2015
Il responsabile Europa del gruppo Barilla ha presentato il suo libro "Fare marketing rimanendo brave persone": come liberare questa disciplina dalla sua cattiva fama. Guarda il video.

Di cosa parliamo quando parliamo di marketing? La prima cosa che ci viene in  mente, troppo spesso, riguarda un “persuasore occulto”, qualcuno che cerca di convincerci a spendere, comprare, mangiare di più, ma il marketing – il buon marketing – è soprattutto altro. Questa è la tesi di Giuseppe Morici, autore del libro Fare Marketing rimanendo brave persone e presidente Europa nel gruppo Barilla. Morici ha incontrato gli studenti IULM il 16 febbraio, in un evento promosso nell’ambito dell'Executive Master in RP d’Impresa dell’Università.

Se il marketing si porta dietro una cattiva reputazione, “la responsabilità è di chi lo fa” ha sostenuto Morici. L’errore più frequente è non centrare lo scopo specifico di questa disciplina, cioè “raccontare la storia e la filosofia di una marca a delle persone”. Quelli che vengono identificati come target o consumatori, infatti, sono individui che formano la propria identità anche grazie ai brand che amano e a quelli che evitano. La visione che Morici propone è rispettare di più questi individui e trovare un equilibrio nel fare marketing, che possa giovare sia alla marca sia al destinatario: coinvolgerlo in un racconto, senza limitarsi a convincerlo, per renderlo genuinamente fedele senza ingannarlo.

Tra le sfumature che un responsabile del marketing deve considerare, ha concluso Morici, c’è la differenza tra crescita e progresso: nella società contemporanea, dove le risorse si fanno sempre più scarse, progresso significa sapersi fermare, anche andando contro i propri interessi. Può sembrare un paradosso che lo slogan di chi vende prodotti alimentari sia “mangiate di meno”: non lo è, quando è accompagnato dal claim “mangiate meglio”.