Le frontiere dell’immagine

Data pubblicazione 31 maggio 2018 - Data evento
La Milano Photo Week arriva in IULM con un evento dedicato alla post-fotografia nell'era del digitale. Appuntamento l'8 giugno, alle ore 10.00, in Aula 414.

La Milano Photo Week arriva in IULM con un evento dedicato alla post-fotografia: quattro artisti, curatori, ricercatori italiani racconteranno infatti le frontiere della fotografia nell’era digitale tra new media, cartografie elettroniche e videogiochi. L’evento “Post-fotografia - Le frontiere dell’immagine tra videogiochi, cartografie digitali e new media” si terrà in IULM l’8 giugno, dalle ore 10.00 alle ore 12.30, in Aula 414.

Il programma prevede i seguenti interventi:

Matteo Bittanti A NEW AMERICAN DREAM post-mortem: In questo intervento, Matteo Bittanti illustra la genesi ed evoluzione del progetto di appropriazione fotografica di A New American Picture del fotografo americano Doug Rickard da parte del collettivo COLL.EO (2015-), a sua volta realizzato attraverso l'appropriazione delle strategie di mappatura urbana di Google attraverso Street View. Concentrandosi su temi quali la sorveglianza, la rappresentazione delle classi subalterne, la crescente ineguaglianza economica, sociale e tecnologica all'interno degli ambienti metropolitani contemporanei e il ruolo svolto dal mondo dell'Arte, Bittanti suggerisce un approccio "ecologico" alla fotografia non-umana - seguendo la definizione di Joanna Zylinska - un approccio che tenga ben presente le ideologie inerenti a ogni tecnologia.


Valentino Catricalà Immagini venute dallo spazio. Arte, fotografia, astrofisica: La presentazione discute un aspetto peculiare della fotografia legato alla produzione di immagini e opere d'arte dell'universo. Il grande sviluppo di tecnologie per la cattura di immagini da parte degli istituti aerospaziali (NASA in primis) ha permesso agli artisti di immaginare nuove possibilità per la creazione di opere con tecnologie legate alla ricerca scientifica e astrofisica. Un nuovo trend che vede artisti e fotografi lavorare sempre più in centri di ricerca di astrofisica nel tentativo di realizzare immagini direttamente nello spazio, ridefinendo in questo modo lo stesso concetto di fotografia. Fra gli esempi che si porteranno: Edward Kac, Donato Piccolo, Michelangelo Pistoletto, Leonardo Petrucci, Trevor Paglen.


Marco De Mutiis Photo Mode: il fotografo come giocatore come lavoratore: Photo Mode: il fotografo come giocatore come lavoratore. La recente introduzione delle modalità di cattura e modifica dell'immagine nei videogiochi simula l’atto fotografico e l’interfaccia dell’apparato all’interno degli spazi ludici. Da un lato questa simulazione pare ricreare le funzioni e l’estetica di una fotografia analogica, oggetto di una diffusa nostalgia, riappropriando la semiotica e i linguaggi visivi di media passati. Al contempo le meccaniche invisibili che operano all’interno della “Photo Mode” sono create secondo gli stessi algoritmi e modelli che regolano la circolazione, lo scambio online delle immagini digitali e il loro valore, secondo le logiche dell’attention economy. In questo ecosistema visivo, le immagini diventano un’esca per l’attenzione umana, che a sua volta viene resa una valuta economica, monitorata e quantificata attraverso modelli informatici. In un sistema videoludico dove le immagini non sono solo analizzate, ma anche interamente prodotte da codici e algoritmi, qual è il ruolo del fotografo nel gioco e quale la sua funzione all’interno di un sistema di produzione e distribuzione di immagini globale?


Federico Selvini: Corpo-dispositivo-sguardo: estetiche, stile e linguaggio delle action cameras. Corpo-dispositivo-sguardo: estetiche, stile e linguaggio delle action cameras. A partire dall’inizio del nuovo millennio le camere indossabili sono uscite dai laboratori di ricerca conquistando consumatori e pubblico: tra queste, l’esempio più celebre è rappresentato dalle action cameras e, in particolare, da GoPro. Inizialmente diffuse tra i praticanti degli sport cosiddetti estremi, lo stile e l’estetica di questa tecnologia è successivamente diventato elemento caratteristico del linguaggio audiovisivo del web. Le action cameras esemplificano uno degli elementi più emblematici del rapporto odierno tra uomo e tecnica: l’inglobamento, l’innervazione, all’interno del corpo di dispositivi mediali che funzionano come protesi per estendere le capacità sensoriali e cognitive. GoPro testimonia la presenza attiva, nel mondo, di un corpo ibrido – in cui corpo stesso, sguardo e dispositivo si fondono insieme – in perenne movimento, e il rapporto che l’operatore intrattiene con l’ambiente e gli stimoli che lo circondano. L’intervento odierno fa parte di un progetto di ricerca più ampio, in fase di sviluppo, incentrato sullo studio delle tecnologie di ripresa indossabili.

 

Ingresso libero fino ad esaurimento posti