La IULM per gli studenti internazionali

06 marzo 2015
L’Università IULM accoglie tre studentesse egiziane vincitrici di una borsa di studio finanziata dal concerto di Biagio Antonacci al Colosseo del 2011.

Biagio Antonacci al Colosseo

L’Università IULM dà il benvenuto a Enas Attia, Amira Othman e Zeinab Nabih, studentesse egiziane di archeologia e beni culturali, vincitrici della Borsa di studio ‘Massimo Pallottino’ in analisi, conservazione e valorizzazione dei beni archeologici istitutita dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO a favore di studenti universitari residenti in Libia, Egitto ed Iraq.

Le tre borsiste saranno impegnate in un folto programma di workshop e studio. Infatti, saranno coinvolte nei progetti dell’Università IULM sulla comunicazione e la valorizzazione dei beni archeologici di Milano antica e di Brescia romana e medievale. Inoltre, seguiranno i corsi di archeologia tenuti dal Prof. Peyronel con il sostegno del Laboratorio ArcheoFrame del Dipartimento di Studi Classici, Umanistici e Geografici dell’Università IULM.

Non solo, le tre ragazze seguiranno workshop presso enti e istituti lombardi di tutela e valorizzazione dei siti UNESCO. In particolare, lavoreranno nel sito seriale “I Longobardi In Italia i luoghi del potere“ di Brescia e Castelseprio, iscritto nella World Heritage List dal 2011, nel sito della Valle Camonica, iscritto dal 1979, e nei siti palafitticoli dei laghi di Garda e di Varese, iscritti nel 2011.

Le studentesse sono in Italia da ottobre 2014 e hanno trascorso il primo semestre di studi presso l’università degli studi di Enna Kore, sotto la guida della Professoressa Flavia Zisa. Presso l’Univesità Kore, hanno svolto attività di studio e ricerca pressi i siti UNESCO della Sicilia.

La Borsa di studio ‘Massimo Pallottino’ è stata conferita alle studentesse che sono risultate vincitrici di un bando della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, finanziato dal concerto al Colosseo Biagio Antonacci promosso nel 2011 dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.