La Dea di Morgantina

16 marzo 2015
Una lezione con l’archeologa Flavia Zisa sulla statua trafugata alla fine degli Anni ’70 e oggi simbolo della valorizzazione di un territorio. Mercoledì 18 marzo, alle 13.30, in Aula 123.

E’ stata trafugata alla fine degli anni Settanta tra i ruderi del sito archeologico di Morgantina, sui monti Erei, in mezzo alla Sicilia, poi venduta illegalmente ai trafficanti d’arte internazionali per finire al Paul Getty Museum di Malibu, a Los Angeles. Ma, a cavallo fra il 2010 e il 2011, la famosa scultura greca, alta più di due metri e risalente al V secolo a. C., è rientrata in Sicilia, dove oggi è esposta nel museo di Aidone, in provincia di Enna.

Sarà proprio la vicenda di questo tesoro ritrovato a fare da sfondo all’incontro che si terrà mercoledì 18 marzo, alle 13.30, in Aula 123, alla IULM. A raccontare agli studenti le tappe che hanno segnato la “seconda vita” della statua, con la restituzione da parte degli Usa  e il rientro in Italia, sarà l’archeologa Flavia Zisa, docente di Archeologia classica all’Università degli Studi di Enna “Kore”, ma anche tra i protagonisti delle trattative per il celebre rientro della statua in Sicilia.

Tema della speciale lezione, promossa nell’ambito del Corso di Laurea in Turismo, eventi e territorio, sarà “La “Dea” di Morgantina: dal recupero di un’opera trafugata alla valorizzazione del territorio”. A coordinare l’incontro sarà il Prof. Luca Peyronel.

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