Pizza

La pizza certamente è tra gli alimenti più famosi del mondo, fiore all’occhiello della gastronomia italiana. Le due pizze più famose sono la Margherita e la Marinara. La loro origine risale intorno al 1600 dall’esigenza di rendere più appetibile e saporita la tradizionale schiacciata di pane; l’arrivo sulle tavole della pizza moderna avviene alla scoperta del pomodoro importato dal Perù dai colonizzatori spagnoli.

Solo verso la seconda metà del 1800 troviamo la prima pizza “pomodoro e mozzarella”, in occasione della visita a Napoli degli allora sovrani d’Italia Re Umberto I e la Regina Margherita.

La storia ci racconta che Raffaele Esposito, il miglior pizzaiolo dell’epoca, realizzò per i sovrani tre pizze: la pizza alla Mastunicòla (strutto, formaggio e basilico), la pizza alla Marinara (pomodoro, aglio, olio e origano) e la pizza pomodoro e mozzarella i cui colori richiamavano volutamente il tricolore italiano (Rosso, Bianco e Verde).
La sovrana apprezzò così tanto quest’ultima da voler ringraziare ed elogiare il pizzaiolo per iscritto. Per tale motivo e per contraccambiare Esposito diede il nome della Regina alla sua creazione culinaria, che da allora si chiama: “Pizza Margherita”.
Fatta da alimenti semplici di facile reperibilità, la pizza ha una base fissa, l'impasto: farina, acqua, lievito, sale. Una buona pizza fatta a "regola d'arte" è data oltre che dagli ingredienti di ottima qualità, anche dall'impasto. Impasto che deve rispettare la corretta percentuale dei composti e la giusta lievitazione. Da quest'ultima dipende la bontà, la fragranza e la digeribilità.
La lievitazione può avvenire con il lievito di birra o con il lievito madre, ricavato dalla pasta acida di un impasto precedente.
L’impasto deve durare 20 minuti, si aspetta 2 ore per la lievitazione e poi si fanno dei panetti di 180 – 250 gr. Quindi una seconda lievitazione 4 – 6 ore.
Quando la si prepara, si pongono al centro della pizza con un cucchiaio, circa 80 gr di pelati frantumati e con un movimento a spirale si spargono su tutta la superfice. Dopo si aggiungono tutti gli altri ingredienti.
Il forno, meglio a legna, deve raggiungere una temperatura di 485° circa, il tempo di cottura attorno ai 90 secondi.
Con un forno elettrico, invece, già caldo per circa 15 minuti a 250°.

La pizza dovrebbe rientrare in misure standard che corrispondono all'incirca ad uno spessore centrale di 0,3 cm, un diametro di 35 cm, un cornicione di 1 - 2 cm. Comunque, siccome i gusti sono gusti, ognuno la fa come più gli aggrada.

La Margherita è composta da pomodoro, mozzarella, parmigiano (non è obbligatorio), olio extravergine d'oliva, basilico, sale.
Per la Marinara invece viene usato pomodoro, origano, aglio, olio extravergine d'oliva, sale.
Anche se non tutti d'accordo, per la diversa quantità e qualità degli ingredienti presenti, una pizza Margherita apporta circa 700 calorie. Una pizza Marinara 500 calorie circa.
Se vogliamo “risparmiare calorie” preferiamo una marinara con poco olio e certamente non superiamo le 400 calorie.

La pizza deve avere un aspetto dorato, un cornicione rialzato, gli ingredienti amalgamati tra loro e deve essere morbida alla degustazione. Va mangiata calda ed appena sfornata…perdita la sua bontà.

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